Comunità Energetiche Rinnovabili: un’opportunità strategica per territori più sostenibili e resilienti

Nel contesto della transizione ecologica e della progressiva decarbonizzazione del sistema energetico europeo, le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) rappresentano un modello innovativo e strategico per la produzione, la condivisione e il consumo locale di energia da fonti rinnovabili.

Questo nuovo paradigma consente a cittadini, enti pubblici, piccole e medie imprese e organizzazioni del terzo settore di unirsi attorno a un progetto condiviso, orientato alla generazione distribuita di energia pulita e alla riduzione dei costi energetici, con benefici concreti in termini ambientali, economici e sociali.

Cosa sono le CER?

Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) sono cooperative formate da cittadini, enti locali, PMI e altre realtà che producono e condividono energia da fonti rinnovabili, principalmente fotovoltaica. L’obiettivo non è il profitto, ma il beneficio ambientale, sociale ed economico per i membri e il territorio.

Rappresentano un cambio di paradigma: la comunità diventa protagonista della transizione energetica, investendo nel proprio territorio. Sono enti giuridici autonomi, come associazioni o cooperative senza scopo di lucro, basati su mutualità e partecipazione attiva.

Riconosciute a livello europeo come strumenti chiave per il Green Deal, in Italia sono disciplinate dal Decreto Legislativo 199/2021 e dai regolamenti di GSE e ARERA.

Come funzionano

Il funzionamento di una CER è semplice ma efficace: si installano impianti rinnovabili fino a 1 MW su edifici pubblici, privati o terreni condivisi.

L’energia prodotta viene usata direttamente dai membri della comunità. Se ne avanza, può essere messa in rete o divisa tra i partecipanti. Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) controlla e registra l’energia condivisa, assicurando trasparenza e correttezza nella distribuzione dei benefici.

La forza delle Comunità Energetiche è la flessibilità: ogni gruppo può decidere come dividere l’energia in base alle proprie esigenze, scegliendo modelli fissi o variabili.

Il quadro normativo: Italia e Unione Europea

L’Unione Europea considera le Comunità Energetiche Rinnovabili fondamentali per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, come previsto dall’EU Green Deal. Le direttive europee, in particolare RED II e il Clean Energy Package, richiedono agli Stati membri di creare leggi che favoriscano lo sviluppo delle comunità, garantendo pari accesso al mercato e rimuovendo ostacoli burocratici e finanziari.

In Italia, queste direttive sono state recepite con decreti che riconoscono le CER come enti giuridici autonomi, introducono incentivi economici dedicati e semplificano le procedure di costituzione e gestione.  Il decreto del 2025  ha ulteriormente facilitato l’iter, ampliando l’autoconsumo collettivo e introducendo nuove tariffe incentivanti per l’energia condivisa.

I vantaggi di una CER

Entrare a far parte di una comunità energetica significa molto più che risparmiare sulla bolletta (normalmente fino al 30% in meno per i membri):

  • Resilienza della rete: la produzione locale riduce la necessità di trasportare energia su lunghe distanze, diminuendo le perdite e rendendo il sistema più robusto.
  • Stabilità dei prezzi: meno dipendenza dai combustibili fossili significa meno esposizione alla volatilità dei mercati globali e dei costi energetici, con benefici anche per i conti pubblici.
  • Benefici ESG: le CER favoriscono la decarbonizzazione (ambiente), combattono la povertà energetica (sociale) e promuovono la partecipazione democratica (governance).
  • Profitti condivisi: gli utili generati vengono reinvestiti nella comunità, finanziando nuovi servizi o infrastrutture.

Finanziamenti e incentivi

Le comunità energetiche possono accedere a finanziamenti pubblici e privati, tra cui fondi europei come Recovery and Resilience Facility, Fondi di Coesione, Just Transition Fund, Horizon Europe e LIFE.

In Italia, i principali incentivi sono:

  • Tariffa GSE: pagamento per l’energia autoconsumata virtualmente, per 20 anni, con importi variabili in base alla potenza dell’impianto e alla zona geografica.
  • Corrispettivo ARERA: compenso annuale di circa 8 €/MWh per l’energia condivisa.
  • PNRR: Contributo in conto capitale valido fino a giugno 2025 per CER già in progetto da avviare entro fine anno

Quando i cittadini guidano il cambiamento

Uno dei principali vantaggi delle Comunità Energetiche è il coinvolgimento diretto dei cittadini, che favorisce una maggiore accettazione di misure ambientali spesso difficili da implementare dall’alto. Per attivare questa partecipazione, è fondamentale aumentare la consapevolezza sui benefici e le opportunità offerte da queste comunità.

Per questo, R2M è attivamente coinvolta in progetti europei finanziati, sviluppando piattaforme digitali che supportano cittadini e aziende nel comprendere e orientarsi nel complesso mondo delle comunità energetiche.

Tra le nostre iniziative:

  • Super Heero: un modello innovativo di finanziamento dal basso per sostenere la nascita di nuove comunità energetiche.
  • Compass: piattaforma lanciata per Masterpiece, che semplifica e digitalizza l’accesso agli incentivi, economici e non, per le comunità energetiche.
  • Meet Mobile: un’app in arrivo entro fine anno che faciliterà la comprensione, la creazione e la promozione di nuove comunità sul territorio.
  • DECAFF: come consulenti per la città di Differdange (Lussemburgo), diffondiamo la conoscenza delle comunità energetiche tramite un’esperienza virtuale, permettendo agli utenti di inserire i propri dati energetici e testare i benefici di una comunità, con o senza pannelli solari.

Un nuovo modo di vivere l’energia

Per imprese, amministrazioni e cittadini, aderire o promuovere queste iniziative significa non solo contribuire alla lotta contro i cambiamenti climatici, ma anche investire nel futuro del proprio territorio, generando valore condiviso e nuove opportunità di crescita.

Si tratta di una leva strategica che coniuga sostenibilità ambientale, sviluppo locale e coesione sociale, offrendo una risposta concreta agli obiettivi del Green Deal europeo e favorendo la democratizzazione dell’energia, la resilienza delle reti e l’innovazione sul territorio.

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